Il CAB a Sereno Variabile |
Sereno variabile, il programma Rai con anni ed anni di successi alle spalle, con il suo conduttore, ormai il suo volto Osvaldo Bevilacqua, scopre la bassa Ciociaria. Ha girato una puntata nelle nostre zone, gran parte del percorso è stato fatto nella valle dell’Amaseno ed a Castro dei Volsci. Un servizio ricco e pregno di storia, arte e cultura ma anche di sapori. Nei magnifici scenari dell’hinterland ciociario, il bravissimo conduttore ha illustrato i tesori nascosti del frusinate. Ad Amaseno il servizio è stato localizzato sull’indotto del latte e le sue caratteristiche, sul colosso, sul comparto che ha fatto si che la Valle sia un bacino di occupazione ed una fucina di sapori. Incontrando il CAB (Consorzio allevatori bufalini della Valle dell’Amaseno), ha condotto delle riprese sul sistema economico locale. Non poteva mancare la visita alle aziende agricole di zona, agli impianti di produzione della mozzarella di bufala interamente lavorata con il latte di bufala locale e con gli operatori del settore che con il loro lavoro hanno creato un comparto di garanzia e di funzionalità tale da costituire un vero e proprio indotto del latte bufalino frusinate. Bevilaqua si è spostato poi, con la sua troupe, all’interno della chiesa collegiata di Santa Maria dove, coadiuvato dalle guide di Ciociaria Turismo, ha presentato la nostre zone come un bacino turistico di eccellenza. A fare gli onori di casa, oltre al parroco Don Italo Pisterzi, anche il presidente del CAB ing. Salvatore Rinna che ha spiegato al conduttore televisivo come la mozzarella sia un formaggio da mangiare anche in inverno. Il presidente infatti consiglia nella stagione fredda di servire le mozzarelle calde, intiepidite nel loro stesso siero, magari in un terrina … provare per credere. Anche la carne di bufalo ha avuto un successo enorme ed il presentatore ne ha ordinato anche una buona scorta per se. <<Queste zone sono stupende – ha detto Osvaldo Bevilacqua nel corso di una intervista che ci ha rilasciato – purtroppo la classe politica che le ha governate non ha saputo valorizzarle e promuoverle in modo opportuno. Sicuramente presentate nella giusta maniera sarebbero il fiore all’occhiello del basso Lazio, godrebbero di un lancio turistico non stagionale ma annuale>> Parlando poi dell’albergo diffuso di Castro dei Volsci: <<Si tratta di uno strumento per valorizzare le zone che lo interessano attraverso un modo nuovo di concepire l’offerta turistica. Tutti elementi che lasciano ben sperare per un riscatto di questi territori>>. Marco Bravo |